Un lungo week end a Budapest - Il nostro terzo giorno

Il terzo giorno

E' ormai tempo di fare una puntata fuori dalle mura di cinta prendendo come punto di partenza quello in cui la Kossuth Lajos utca si restinge come un imbuto, proprio davanti all'Hotel Astoria.

E' qui che si apriva una porta della città: La Porta d'Hatvan. La strettoia di cui abbiamo parlato prima aveva, nel mediaevo, una funzione strtegica. Un eventuale nemico, infatti, che si fosse accinto a penetrare nella città avrebbe dovuto rallentare la sua marcia rimanendo imbottigliata.
Una curiosità: sul posto dove sorge l'Hotel Astoria un tempo c'era il Caffè Srìnyi, un locale di malaffare dove le discussioni fra gli avventori sovente con qualche morto.

Il disegno dell'antica porta della città è scolpita sulla pietra del filare di arcata della costruzione di fronte all'hotel che oggi occupa la Casa della scienza e della cultura sovietiche.
In basso, nel passaggio sotteraneo una placca murale riporta il tracciato della fortificazione medioevale.
Imbocchiamo Muzeum korut - Viale del Museo - sul marciapiedi dei numeri dispari. A partire dal n. 21 sono stati portati alla luce numerosi frammenti del muro di cinta; il tracciato del viale, del resto, seque esattamente quello, del muro di cinta della città antica. Il bell'edificio di stile neoclassico che ci appare adesso sulla sinistra è il Museo Nazionale - XIX sec. - luogo saccro per ogni ungherese compenetrato di sentimenti patriotici.
Pare che proprio qui sia scoppiata la rivoluzione del 15 marzo 1848 e che qui, il poeta Petofi abbia abbia recitato il suo poema, una vera e propria esortazione alla lotta:
"In piedi ungheresi, - la Patria ci chiama. - Questo è il momento, adesso o mai piu! - Schiavitu o libertà? - E' questo la domanda. - Scegliete!"

Questo museo è stato costruito, dopo il 1835, dal piu grande architetto neoclassico ungherese: Mihàly Pollack, in prossimità di un albergo di dubbia reputazione nelle cui cantine furono rinvenute, una volta raso a suolo, le osse dei ricchi mercanti di cavalli, vittime di rapinatori. Tutto il quartiere del resto, situato alla periferia della città, era un ricettacolo di malfattori in quei tempi lontani.
Dall'inizio del secolo, invece, questo divenne, una volta "bonificato", il "quartiere dei magnati e degli aristocratici".

Si trattava della zone comprese tra Viale del Museo - Museum korut - la piazza Pollack Mihàly, le vie Dienes -la odierne Brody Sàndor utca - utca sta per via - dove si può ammirare una sontuosa costruzione piu che centenaria dove aveva la sede, prima che venisse costruito il Parlamento. la Camera dei deputati, piu esattamente la camera Bassa.
Non lontanodalla zona, attraversando Kàlvin tèr - tèr sta per piazza - e quindi la Ulloi utca, si può raggiungere l'Orto botanico, non certo perchè questo di Budapest sia diverso da quello di tante altre città europee ma perchè a tanti ex ritorneranno alla mente i "Ragazzi della via Pàl", il celebre romanzo di Molnàr, che emozionò tanti ragazzi.

Ma adesso è ora di rientrare in città, nei pressi della Porta di Kecskemèt.
La porta naturalmente non c'e piu ma nel punto in cui Kecskemèt utca sbuca nella Kàlvin tèr si trovano ancora tracce del bastione demolito un secolo or sono. La via del Bastione - Bàstya utca - è una strada strettissima. prendendo la terza strada a destra si intravede già il campanile della Chiesa serba.
Prendiamo adesso la Szerb utca per ritornare nella Kecskemèti e poi giriamo a sinistra per nel palazzo che ospita la Facoltà di diritto dell'Università Eotvos Lorànd, affiancata da una bella chiesa barocco con due campanili.
Dirigiamoci di nuovo verso l'Hotel Astoria, nostro punto di partenza di questo terzo giorno di permanenza a Budapest.
Attraversiamo la Magyar utca, quartier generale nel passato di donnine allegre, e ritroviamo il traffico convulso del Muzeum korut.
Riattraversiamo ancora una volta il passaggio sotteraneo dell'Hotel Astoria e risaliamo dall'altro lato dell'antica strada che circondava la città. Troviamo il viale Ràkoczy la prima strada, a Budapest, ad essere stata rischiarata di sera della elettricità.

Al pomeriggio riprendiamo la nostra visita diretti verdo la piu bella piazza di Budapest: Hosok tèr - la Piazza degli Eroi - E' in questo piazza che gli uomini di Stato stranieri vengono a deporre le corone di fiori e che spesso si ospitano le cerimonie protocollari. Negli ultimi tempi sono state organizzate sulla piazza degli spettacoli storici in notturna che hanno avuto un gran successo.
Non c'è pullman di turisti che non vi faccia sosta per ammirare il Monumento del Millenario, un colonnato a emiciclo con centro un'alta colonna davanti alla quale sono rappresentati Arpad e gli altri capi delle tribu ungheresi venute a conquistare, mille anni fa, il bacino dei Carpazi. La bella piazza è anche inquadrata da due musei, uno dei quali delle Belle Arti.

Entriamo direttamente dalla piazza degli Eroi nel Bosco della città che. oltre allo zoo, uno dei piu antichi d'Europa, vanta l'elegante ristorante "Gundel", dove possiamo gustare dell'ottimo "gulyas" che ci rimette in forza per affrontare le prossime escursioni.



Nota: in preparazione - fuori le mure -. a Obuda e Szentendre, senza dimenticare qualche escursione nella cittadine situate presso l'ansa del Danubio. a presto! bylisa

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